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Impressioni treppiede Manfrotto 074 e testa fluida #200

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(Per questioni di dimensioni, le immagini allegate all'articolo sono raggiungibili da appositi collegamenti posti all'interno del testo stesso).

Questo non vuole essere un vero e proprio test approfondito, piuttosto vuole raccogliere solo una serie di impressioni relative al treppiede in esame, derivanti dai primi approcci e dai primi utilizzi di questo supporto, acquistato presso il Gruppo Astrofili Lariani.

Essendo entrati in possesso di un Binocolo 20x80, dal peso ed ingombro non indifferenti, si è resa necessaria la scelta di montare lo strumento in questione su di un treppiede molto stabile, ma al tempo stesso dall'ingombro non elevato e di agevole trasportabilità. La scelta è caduta dunque sul modello 074 della Manfrotto (vedi foto), che abbiamo abbinato ad una testa fluida altazimutale #200.


Treppiede Manfrotto 074

Il primo impatto con il treppiede è davvero molto positivo, come del resto ci si aspetterebbe dalla spesa da sostenere per l'acquisto del suddetto supporto. Il peso, di circa 4,2 chilogrammi, non fa che rafforzare l'idea di robustezza e solidità costruttiva. Difatti l'uso della plastica, per altro di ottima qualità a quanto appare, è veramente limitata a quelle componenti ove l'utilizzo del metallo non risulta necessario. 

Le gambe del treppiede sono costituite da 3 sezioni tubolari, completamente estensibili, la più grande delle quali presenta un diametro di 3,5 cm circa. Il blocco della posizione di estrazione delle gambe viene attivato/disattivato da una leva incurvata, che permette un blocco/sblocco rapido, anche se può capitare di sganciare la “presa” premendo erroneamente tale leva (vedi foto). Forse l'utilizzo di una meno immediata, ma più sicura, vite di blocco sarebbe stata una scelta più azzeccata. Una vite di blocco è stata invece utilizzata per serrare lo scorrimento delle tre piccole razze che guidano l'apertura delle gambe, scorrendo sul supporto cilindrico posizionato sotto la testa del treppiede. A proposito di apertura, a treppiede completamente aperto, ogni puntale dista dal suo “vicino” circa 116 cm, una adeguata base di appoggio dunque.

In posizione completamente estratta il treppiede risulta alto circa 179 cm, e questo ne permette un agevole uso anche alle persone di elevata altezza (lo scrittore misura 1,94 metri). In questa configurazione diviene anche “abbastanza” agevole osservare nei dintorni dello zenit. Scrivo abbastanza in quanto per una persona di elevata altezza è necessario compiere comunque un po' di “contorsionismi” per osservare ad altezze celesti elevate.

Ovviamente il miglior compromesso tra altezza e stabilità osservativa si ottiene NON estraendo le ultime tre sezioni più sottili delle gambe: in questo caso lo strumento montato sul treppiede si trova a circa 136 cm dal suolo, e la posizione richiede l'utilizzo di un piccolo seggiolino. (Tra l'altro l'uso di una piccola seduta può risultare in genere molto comodo nelle osservazioni binoculari).

Lo scrivente ha avuto modo di testare il treppiede montando su di esso un binocolo da 80 mm, del peso di circa 2 chilogrammi. Per strumenti di questo tipo, il treppiede Manfrotto 074 risulta un'ottima scelta, che permette di osservare agevolmente e senza vibrazione alcuna.
Sono convinto che il treppiede possa supportare agevolmente anche strumenti dal calibro maggiore (ad esempio binocoli da 100 mm, oppure spotting-scope dal diametro non certo modesto), anche se personalmente non ho ancora avuto l'occasione di poter verificare tale affermazione.

Per variare velocemente l'altezza del treppiede non è necessario agire sull'estensione delle gambe, ma è sufficiente manovrare un'apposita e comoda leva (vedi foto), che permette di far salire o scendere la piccola “colonna” metallica (vedi foto) che supporta la testa. L'escursione massima è di circa 26,5 cm, un ottimo range all'avviso di chi scrive. Non esiste pericolo che la colonnina possa discendere sotto il peso dello strumento, visto che questo movimento è permesso solo tenendo premuto un apposito pulsante. La leva della quale ho parlato, che agisce sulla cremagliera della colonna, è ripiegabile su se stessa (con blocco a pulsante), e non crea disturbo durante il trasporto del treppiede.

Un particolare, che testimonia la cura nella progettazione e che risulta alquanto utile, è rappresentata dalla possibilità di fare alternativamente uso di poggia-piedi metallici a punta (utili per uso su terreno), oppure di appoggi semisferici in gomma (adatti per non graffiare superfici dure e/o delicate). La possibilità di scelta si realizza svitando/avvitando i piedini in gomma, che  presentano dunque al loro interno un cilindro metallico internamente filettato (vedi foto).
Un altro dettaglio è la presenza di una piccola bolla, presente sul basamento della colonna estensibile, utile per il corretto posizionamento orizzontale della strumentazione (vedi foto).


Testa fluida Manfrotto #200

Questa testa fluida è stata accoppiata al treppiede Manfrotto 074, e allo scrivente questa è parsa una davvero buona accoppiata per l'utilizzo di strumenti di osservazione astronomica/terrestre che non richieda elevata precisione di puntamento.

Composta principalmente da parti in plastica (a parte ovviamente elementi critici quali molle, viti e serraggi), ma questo particolare non sembra inficiare le più che buone prestazioni del suddetto supporto.
Tale testa è dotata di quello che viene generalmente chiamato “sblocco rapido”. Ovvero la parte superiore della testa ha uno spazio che alloggia una piastrina metallica (con superficie in sughero), e tale piastrina può essere agganciata/sganciata dalla testa davvero rapidamente, agendo su di una piccola levetta (vedi foto). La facilità di blocco/sblocco non pregiudica la sicura tenuta del sistema.
La piastra della quale si è parlato è dotata di comune vite filettata con passo “fotografico”, e va ovviamente fissata allo strumento ottico che andremo a montare sul treppiede.
Nel complesso questo sistema permette di passare davvero rapidamente dall'uso a mano libera dello strumento a quello supportato dal treppiede, e viceversa. Una soluzione che può tornare utile in diverse situazioni.

I movimenti della testa sono realmente fluidi, e frizionati da due apposite manopole, che fungono anche da blocco dei movimenti, se serrate al massimo (vedi foto). Il range di fluidità raggiungibile con questa sistema mi è parso abbastanza buono. Presente ovviamente anche una lunga leva, dotata di manopola in gomma, che permette di puntare lo strumento ottico con una mano sola, senza dover agire direttamente con pressioni sullo strumento. L'angolazione di questa manopola è configurabile a piacere, ed essa può venir montata da entrambi i lati della testa.

La testa #200, montata sul Manfrotto 074, permette una elevata inclinazione dello strumento ottico, fino a quasi 90 gradi di altezza sull'orizzonte. Tale elevata inclinazione non è pernessa montando la manetta di controllo dal lato opposto della testa (curiosamente il lato che parrebbe invece corretto), per la presenza di un fermo, che evita una forte inclinazione verso il basso dello strumento.


Conclusioni

A parere di chi scrive l'accoppiata del treppiede Manfrotto 074 e della testa fluida #200 (sempre di casa Manfrotto) si rivela un'ottima scelta nel caso si abbia esigenza di un supporto molto stabile, ma ancora adeguatamente trasportabile (completamente collassato il treppiede misura circa 81 cm), per l'uso di strumenti ottici come grossi binocoli o spotting scope, sia per utilizzo astronomico che terrestre.

Per concludere non riesco in sincerità a rintracciare in questo setup dei difetti di natura non soggettiva. Eventuali pecche si potrebbero considerare rapportabili alla classe (comunque alta) del treppiede. Nel senso che treppiedi molto più massicci e costosi sicuramente fornirebbero ancora maggiore stabilità, ma questo non declassifica il prodotto testato ovviamente. Di certo si tratta di un acquisto assolutamente duraturo.

Per ogni correzione, precisazione, aggiunte o domande siete caldamente invitati a scrivermi direttamente.


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