L'autrice
è una giornalista scientifica che lavora per il "New York
Times", scrive anche articoli per il "New Yorker" e
"life" e che ci propone questo denso volume dedicato ai
componenti del sistema planetario a noi più familiare, quello
solare.
La scrittrice
afferma che "Se la lettura di queste pagine ha contribuito a
far innamorare qualcuno dei pianeti, allora ho portato a termine ciò
che mi ero proposta di fare". Penso dunque che questo volume
possa accendere davvero quell' "amore" di cui parla l'autrice
in molti di coloro che andranno a leggere questo libro, sopratutto
in chi è lontano ancora dalla disciplina astronomica.
Il libro è diviso in dodici capitoli, la quasi totalità
dei quali associa ad ogni corpo celeste un tema principale, Luna e
Sole compresi. Così vediamo che alla Terra è associata
la geografia, a Venere la bellezza (non ne avremmo mai dubitato),
a Marte la fantascienza e così via, in un susseguirsi di una
prosa letteraria spigliata e briosa.
Il rigore con il quale vengono proposti dati ed informazioni è
indiscutibile, ma dimenticatevi un tono prettamente scientifico. L'opera
espone fatti, persone e "numeri" in una maniera che definirei
quantomeno "romantica", non mancano anche numerose citazioni
potetico-letterarie, che si inseriscono ammetto abbastanza elegantemente,
nella struttura del testo.
Essendo un libro molto recente (quando scrivo siamo a dicembre 2006)
è possibile apprezzare il fatto che le informazioni contenute
nel testo siano assai aggiornate, ed è doveroso dire che in
un campo scientifico come questo rimanere totalmente aggiornati è
cosa quantomeno complicata.
Unica stonatura del libro, a mia visione, è rappresentata dal
capitolo dedicato a Giove, al quale viene associato il tema dell'astrologia.
Non metto in dubbio le inclinazioni scientifiche dell'autrice, ma
in tal capitolo vengono presentate "realtà" e concetti
astrologici che potrebbero indurre qualche lettore un po' sprovveduto
a credere che ancor oggi ci sia una correlazione tra la scienza astronomica
e le "discipline" astrologiche, e che quest'ultime possano
tutt'ora essere di qualche valore.